PROGETTO PROMOSSO DALLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Data / Ora
Data - 01/08/2019 - 30/10/2019
10.00-13.30/15.30-19,00
Luogo
Cattedrale di Agrigento
Santa Vittoria. Il restauro tra memoria e identità. Busto reliquario, dipinti, visite pastorali, inventari, atti notarili e testi agiografici 1584-1800 è il titolo della mostra in corso nella cattedrale di Agrigento, realizzata grazie ad una collaborazione integrata tra Ministero dei beni culturali, Soprintendenza di Agrigento, Museo Diocesano, Archivio Capitolare, Archivio storico diocesano e Biblioteca diocesana del Seminario. L’esposizione del prezioso busto reliquario della Santa, recentemente restaurato dall’Opificio delle pietre dure di Firenze che ha restituito splendore ad un’ opera d’arte cinquecentesca di rara bellezza, ha permesso attraverso lo studio delle fonti, di ricostruire, documentare e recuperare la storia e il culto di santa Vittoria in Agrigento, riconosciuta come Patrona principale minore della Chiesa Agrigentina, dopo san Gerlando.
Il percorso espositivo, incentrato sulla figura di santa Vittoria e le compagne martiri, si articola attraverso una selezione delle testimonianze storico-artistiche e documentarie più significative, presenti nella diocesi di Agrigento.
Con la presenza di manoscritti (Atti dei Vescovi, Visite Pastorali, Atti notarili), e primi testi a stampa (martirologi e agiografie). La mostra vuole soddisfare le finalità didattico-evocative dell’arte sacra e del Patrimonio degli Istituti culturali (Museo, Archivio e Biblioteca), per far uscire dall’ombra la memoria locale che custodiscono, riconoscendo in essi strumenti di ricerca utili per il rilancio identitario della comunità ecclesiale agrigentina.
In mostra la più antica iconografia pittorica di sant’Orsola e le compagne martiri, proveniente dalla chiesa di san Biagio di Cammarata, realizzato nel 1598, pochi anni dopo l’arrivo delle reliquie a Cammarata, direttamente da Colonia, per volontà del conte Ercole Branciforte (1582), e pochi anni dopo della commissione del busto reliquiario agrigentino di santa Vittoria, per volere del canonico Geronimo Zanghi (1592).
Oggi la Chiesa agrigentina rinvigorisce la devozione verso i santi locali, protettori della fede cristiana, poiché riconosce in essi il fondamento della propria storia e della propria identità.