PROGETTO PROMOSSO DALLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Il 26 settembre 2017, è tornato ad Urbino il ritratto del giovane Bonaventura, accolto dalla città con tutti gli onori e dal grande entusiasmo degli urbinati. È questo il racconto dell’atto conclusivo di una storia che inizia 35 anni fa, quando il 16 marzo del 1982, un taglio netto e preciso ha reciso la tela del Martirio di S. Sebastiano, dipinta da Federico Barocci per la Cattedrale di Urbino fra il 1557 e il 1558, una ferita inferta da una mano tutt’ora senza volto. L’Arcivescovo Mons. Giovanni Tani ha desiderato l’evento per condividere con la comunità questo ritorno, perché lo sguardo del giovane fanciullo ritratto, identificato con il figlio del committente dell’opera, invita il fedele a riflettere sulla strada della sequela Christi tracciata da Sebastiano.
Il ritrovamento è iniziato con la segnalazione dell’antiquario Giancarlo Ciaroni di un lotto sospetto presso la casa d’aste genovese Wannenes e il successivo riconoscimento, intuizione condivisa con l’artista e storico dell’arte Massimo Pulini. Il recupero del frammento di tela è stato possibile grazie all’intervento del TPC Carabinieri, il cui comandante, Generale di Brigata Fabrizio Parrulli ha onorato la città con la sua presenza. Il Centro Studi della Cattedrale ha editato un piccolo volume che contribuisce alla lettura delle opere di Barocci nella Cattedrale di Urbino.
Il Barocci ritrovato-Urbino, Oratorio della Grotta della Cattedrale, fino al 5 novembre 2017 tutti i giorni 10.00-13.00/14.00-18.00.
La mostra è stata prorogata fino al 7 gennaio con i seguenti orari di visita: fino al 17 dicembre 2017
sabato-domenica e festivi 9.30-13.30 /14.00-18.00
dal 17 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018
tutti i giorni, salvo martedì, 10.00-13.00 /14.00-18.00