Il museo Diocesano di Assisi ha deciso di rendere omaggio ai campanari della Cattedrale di San Rufino attraverso un'iniziativa che vuole coinvolgere in prima persona gli abitanti della Città Serafica.

Da aprile ad ottobre del 2018, oltre 10600 visitatori hanno "affrontato" i 150 gradini che conducono alla cella del campanile di San Rufino per il desiderio di una vista unica.
Quasi tutti sono saliti perché erano consapevoli che, data la posizione privilegiata della Cattedrale, avrebbero goduto di quel bellissimo panorama dall'alto che non si può fare a meno di portare nel cuore quando si lascia la città.
Moltissimi, però, sono quelli che, dopo essere arrivati in cima, sono rimasti altrettanto affascinati dalle grandi campane viste da vicino, quelli che si sono incuriositi del meccanismo moderno che le fa funzionare e quelli che, alzando gli occhi al soffitto della cella, hanno notato i nomi di alcuni degli uomini che negli ultimi quattro secoli hanno suonato a mano i grandi bronzi, per scandire lo scorrere del tempo e chiamare a raccolta i fedeli...
Proprio al fine di rendere omaggio a questi uomini che sono stati al servizio della comunità,  è nata quindi l'idea di lanciare una campagna attraverso i social, chiedendo alla popolazione di condividere i propri ricordi a riguardo.
All'appello del museo, con grande entusiasmo, hanno risposto gli ultimi campanari - tra i quali c'era anche una donna- che sono stati in attività fino a quando venne installato in Cattedrale il meccanismo automatizzato, nel 1986. Durante l'emozionante incontro, che ha avuto luogo a febbraio, è stata raccolta una prima parte delle loro fotografie, dei loro filmati e delle loro memorie: il tassello iniziale per ricostruire una splendida storia fatta di persone attraverso una mostra che verrà inaugurata nel corso della nuova stagione di apertura del campanile.